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12. L’uomo Olona
Milano, 6 termidoro anno IX repubblicano
[25 luglio 1801]
ASMi, Atti di governo, Studi parte moderna, b. 381
Lettera dell’Amministrazione del Dipartimento dell’Olona al ministro dell’Interno riguardante l’apertura di una scuola elementare femminile a Pavia.
La bella immagine riproduce parecchi dei simboli giacobini: la bilancia della giustizia, le cornucopie dell’abbondanza e prosperità e l’archipendolo, simbolo ricavato dalla massoneria sempre associato alla giustizia.
La Repubblica, ossia la figura femminile che regge la bilancia, tiene per mano Olona, il fiume personificato da cui prende nome il Dipartimento territoriale, la cui capitale è Milano. Sullo sfondo è disegnato un bastione del Castello Sforzesco di Milano.
13. Da Repubblica a Repubblica
[7 ottobre 1801 - 26 gennaio 1802]
ASMi, Miniature e Cimeli, b. 3, doc. 1
In 128 articoli scritti su 18 fogli cartacei viene redatta la bozza della Costituzione della Repubblica Italiana, sorta sul progetto — elaborato in 109 articoli — presentato alla Consulta di Lione nell’ottobre 1801.
In questa bozza sono evidenti le correzioni e gli emendamenti ai diversi articoli, primo fra tutti la nuova denominazione della Repubblica: non più Cisalpina ma Italiana.
Le sottoscrizioni autografe di Bonaparte, [Francesco] Melzi e [Ferdinando] Marescalchi fanno presumere inoltre che questa sia la stesura ultima e definitiva della Costituzione.
14. Per il benessere del popolo
Paris, le 30 pluviôse anno XI
[Parigi, 19 febbraio 1803]
ASMi, Miniature e Cimeli, b. 2, doc. 3
Bonaparte, primo console della Repubblica francese e presidente della Repubblica italiana, «mediatore senza altro interesse che quello dei popoli» [della Francia, dell’Italia e della Svizzera], stipula un atto di negoziazione con la Svizzera per la suddivisione in cantoni di quest’ultima.
L’atto di mediazione, oltre che da Bonaparte, è sottoscritto con firma autografa dal ministro delle relazioni estere francese Charles-Maurices Talleyrand (nel documento «ch. mau. Talleyrand») e dal ministro delle relazioni estere della Repubblica italiana Ferdinando Marescalchi.
L’atto è stampato su 120 pagine pergamenacee, cucite in un codice con la copertina di velluto blu e ricami d’argento dorato, corredato da un sigillo in cera rossa pendente da cordoni serici e argentei, in teca d’argento.
La prima pagina è occupata per metà dal disegno della Repubblica francese, rappresentata come Minerva che tiene nella mano destra una spada e nella sinistra una corona tripartita; la Minerva è seduta su un trono di pietra su cui sono scolpite le scritte: «Au nome du peuple française» e «Bonaparte Ier consul de la Republique». La medesima immagine è incisa sul coperchio della teca argentea.
Sul sigillo in cera rossa è impressa l’immagine della Marianne che tiene nella mano destra l’asta sormontata dal berretto frigio e nella sinistra il fascio littorio, contornata dalla scritta in lingua francese «Bonaparte Ier consul au nom du peuple francaise».
15. Il tirannicida Bruto
Milano, 4 nevoso anno X repubblicano
[25 dicembre1801]
ASMi, Atti di governo, Studi, Parte moderna, b. 381
La “Commissaría” della Contabilità nazionale chiede al Comitato governativo un aumento per un maestro elementare di Cassano d’Adda.
La testata della lettera rappresenta la Minerva repubblicana appoggiata allo scudo che inquarta il fascio littorio; inoltre, la donna con la mano destra tiene l’asta sormontata dal berretto frigio e con la sinistra fa oscillare il pendolo della giustizia sul busto di Bruto.
16. Republique Italienne!
Paris, le 12 juin 1804
[Parigi, 12 giugno 1804]
ASMi, Autografi, b. 71
Lettera del ministro degli Esteri Marescalchi al cittadino Bossi, commissario a Torino, riguardante la grazia accordata ad Armando Polignac, implicato nella congiura “della macchina infernale” (dicembre 1800) contro l’allora console Bonaparte.
La lettera è scritta sulla carta intestata del Ministero delle relazioni estere che nella testata riproduce un ovale circoscritto da rami di ulivo e quercia con alla base le lettere RELAT. EXT.; all’interno una figura femminile scrive circondata dai simboli “rivoluzionari”: a sinistra il caduceo alato con attorcigliato un ramoscello d’olivo e il fascio littorio, a destra la cornocupia e un secondo caduceo con un serpente attorcigliato.